La Storia del Comune di Force
Ultima modifica 3 marzo 2024
Argomenti :
Patrimonio culturale
Turismo
È diffusa opinione che Force abbia avuto origine nel V secolo d.C., come fortificazione, fondata dalle popolazioni vicine per sfuggire alle invasioni barbariche dei Goti e dei Longobardi S. Gregorio Magno (Papa dal 590 al 604 d. C.) la tenne per città; a quel tempo contava 9.000 abitanti. Attorno all'800 in una cronaca farfense, viene citato il Monastero di S. Salvatore in Aso nel comune di Force, fondato su antiche rovine di insediamenti romani in seguito distrutto, questo centro monastico dopo il mille divenne tra i più importanti centri del Presidiato Farfense. Un altro Monastero venne fondato a Force e dedicato a S. Paolo,risalente al VIII-IX secolo. Nell’anno 835 d. C., le truppe del conte Maginardo inflissero una disastrosa sconfitta ai Saraceni in località Monte Moro dove, a perpetua memoria della vittoria Ascolana, venne eretto un Castello oggi non più esistente. Dalla metà del secolo XIII Force iniziò a rivendicare la propria autonomia come libero Comune e cominciò a governarsi con magistrature proprie e con proprio statuto. L’autonomia Comunale venne riconosciuta da molti Pontefici, tra i quali Innocenzo IV e Nicolò IV, quest'ultimo nel 1288 con bolla papale permise la ricostruzione della Terra di Force distrutta nel corso di una rivolta da parte degli Ascolani nei confronti del Pontefice.
Nel 1272 Force rinnovò i patti di amicizia con Ascoli, con l’obbligo da parte dei forcesi di presentare un palio in occasione della festa di S. Emidio (Santo Patrono di Ascoli Piceno).Il Cardinale Albornoz la comprese tra le piccole città della Marca Anconitana.
Pio V creando la Diocesi di Ripartizione vi aggregò anche Force. Nel 1567 i Monaci farfensi di Santa Vittoria, Montedinove, Rotella e Force non aderirono alla riforma cassinese e attuarono una singolare forma di protesta indossando il consueto abito benedettino al quale avevano sostituito il cappuccio nero con la berretta; a seguito di questa innovazione dell'abito dal popolo vennero denominati dal popolo "Berrettai". Con l'istituzione della Diocesi di Montalto voluta da Sisto V nel 1586, i farfensi perdettero le loro principali prerogative e il privilegio della "Nullius Diocesis" Nel 1580 vennero stilati i nuovi Statuti Municipali, stampati in seguito nel 1665. Nel 1632 si scrisse l'ultimo capitolo della storia dei farfensi, una bolla di Urbano VIII istituì nei monasteri soggetti a farfa le Collegiate; così la Chiesa di S. Paolo divenne Insigne Collegiata, e i Monaci secolarizzati.
Nel 1272 Force rinnovò i patti di amicizia con Ascoli, con l’obbligo da parte dei forcesi di presentare un palio in occasione della festa di S. Emidio (Santo Patrono di Ascoli Piceno).Il Cardinale Albornoz la comprese tra le piccole città della Marca Anconitana.
Pio V creando la Diocesi di Ripartizione vi aggregò anche Force. Nel 1567 i Monaci farfensi di Santa Vittoria, Montedinove, Rotella e Force non aderirono alla riforma cassinese e attuarono una singolare forma di protesta indossando il consueto abito benedettino al quale avevano sostituito il cappuccio nero con la berretta; a seguito di questa innovazione dell'abito dal popolo vennero denominati dal popolo "Berrettai". Con l'istituzione della Diocesi di Montalto voluta da Sisto V nel 1586, i farfensi perdettero le loro principali prerogative e il privilegio della "Nullius Diocesis" Nel 1580 vennero stilati i nuovi Statuti Municipali, stampati in seguito nel 1665. Nel 1632 si scrisse l'ultimo capitolo della storia dei farfensi, una bolla di Urbano VIII istituì nei monasteri soggetti a farfa le Collegiate; così la Chiesa di S. Paolo divenne Insigne Collegiata, e i Monaci secolarizzati.